Miti e fatti: Israele ed il Libano
di Mitchell G. Bard
Miti
da confutare
01.
"Israele non può sostenere che la sua invasione del Libano
del
1982,
lanciata contro un'OLP male equipaggiata, sia stata una
guerra
difensiva".
02. "L'OLP non era una vera minaccia per Israele. Quando Israele attaccò, l'OLP stava osservando un accordo di cessate il fuoco già da un anno".
03. "L'OLP trattava i Libanesi con dignità e rispetto".
04. "L'invasione israeliana del Libano ha provocato 10.000 morti e 600.000 senzatetto nel Libano meridionale".
05. "L'OLP era disposta a lasciare Beirut nell'estate del 1982 per proteggere la popolazione civile da ulteriori attacchi, ma Israele rese questo impossibile".
06. "Israele fu responsabile per il massacro di migliaia di profughi palestinesi innocenti a Sabra e Shatila".
07. "Le invasioni del Libano del 1978 e del 1982 e la prosecuzione dell'occupazione del territorio libanese sono la prova delle intenzioni aggressive d'Israele".
08. "Israele non ha ancora soddisfatto la richiesta dell'ONU di ritirarsi completamente dal Libano a causa dell'occupazione illegale delle fattorie di Shebaa".
09. "Israele ha lanciato un attacco non provocato alle forze di pace ONU in Libano".
10. "La Siria e' stata una forza di stabilità e bontà nel Libano. Ne ha sempre rispettato sovranità ed indipendenza".
11. "La Siria ha fatto tutto quel che poteva per impedire ai terroristi libanesi di mettere a repentaglio la pace nella regione".
12. "La Siria e' intervenuta in Libano solo perché le fu chiesto dalla Lega Araba".
13. "Israele rifiuta di rilasciare i prigionieri che cattura, mentre i Siriani ed i Libanesi rilasciano immediatamente i soldati che catturano".
14. "Il rapimento da parte d'Israele dello Sceicco Abdul Karim Obeid nel 1989 ha prolungato la crisi degli ostaggi. Ed ha pure provocato la morte del Tenente Colonnello William Higgins, un ostaggio che sarebbe stato poi ucciso dai suoi carcerieri per rappresaglia".
15.
"Gli attacchi israeliani contro il Libano dimostrano
l'aggressività
israeliana
e la sua determinazione ad occupare il territorio libanese".
01.
MITO
"Israele
non può sostenere che la sua invasione del Libano del 1982,
lanciata
contro un'OLP male equipaggiata, sia stata una
guerra
difensiva".
01.
FATTI
Nel
Giugno 1982, quando Tzaha"l entrò in Libano, l'OLP aveva
reso
intollerabile
la vita nell'Israele settentrionale con i suoi ripetuti
bombardamenti
delle città israeliane.
In
decine di luoghi del Libano era accampata una forza di
15-18.000
membri
dell'OLP. Circa 5-6.000 erano mercenari stranieri, che venivano
da
paesi come Libia, Iraq, India, Sri Lanka, Ciad e Mozambico
[1].
Israele
scoprì in Libano abbastanza armi leggere e di altro tipo
da
equipaggiare
cinque brigate [2]. L'OLP aveva un arsenale che comprendeva
mortai,
razzi Katyusha, ed una vasta rete di postazioni antiaeree.
L'OLP
aveva
inoltre portato nella regione centinaia di carri armati T-34 [3].
La
Siria, che permise che il Libano divenisse un rifugio per l'OLP
ed
altri
gruppi terroristici, porto' missili terra-aria in quel paese,
creando
un ulteriore pericolo per Israele.
Gli
attacchi israeliani e le incursioni dei commando non erano riuscite
a
frenare la crescita di quest'esercito dell'OLP. Israele non aveva
la
pazienza
di attendere ulteriori attacchi letali contro la sua
popolazione
civile prima di agire contro i terroristi.
02.
MITO
"L'OLP
non era una vera minaccia per Israele. Quando Israele attaccò,
l'OLP
stava osservando un accordo di cessate il fuoco già da un
anno".
02.
FATTI
L'OLP
aveva ripetutamente violato l'accordo del cessate il fuoco del
Lugio
1981. Nei successivi 11 mesi, secondo le accuse Israeliane,
l'OLP
organizzo'
270 attacchi terroristici in Israele, in Cisgiordania ed a
Gaza,
e lungo i confini libanese e giordano. Negli attacchi
morirono
ventinove
israeliani e piu' di 300 furono feriti [4]. La situazione in
Galilea
divenne intollerabile dacche' la frequenza degli attacchi
costringeva
migliaia di residenti a lasciare le loro case od a
trascorrere
molto tempo nei rifugi. In questo periodo, Israele lancio'
attacchi
di rappresaglia contro le basi dell'OLP in Libano.
Dopo
che Israele ebbe lanciato un attacco siffatto il 4-5 Giugno
1982,
l'OLP
rispose con un massiccio attacco di artiglieria e di mortai contro
la
popolazione israeliana della Galilea. Il 6 Giugno, Tzaha"l
entro' in
Libano
per cacciar via i terroristi.
L'ex-Segretario
di Stato Henry Kissinger difese l'operazione israeliana
"Nessuno
stato sovrano puo' tollerare indefinitamente l'accumularsi ai
suoi
confini di una forza militare che lo vuol distruggere e che
persegue
i suoi obbietivi con bombardamenti ed attacchi periodici"
[5].
"In
Libano, e' chiaro che sia noi che Israele cerchiamo la fine
della
violenza
li', ed un Libano sovrano ed indipendente", disse il
Presidente
Reagan
il 21 Giugno 1982, "Noi siamo d'accordo che Israele non
deve
subire
violenza dal nord".
Dei
documenti rinvenuti da Tzaha"l in Libano durante
l'operazione
mostravano
che i gruppi terroristici avevano preparato dei piani
dettagliati
per bombardare le citta' nell'Israele settentrionale.
Seguono
le traduzioni di due documenti trovati al Quartier Generale
dell'OLP
a Sidone. Entrambi recano la data del Luglio 1981:
Nome
del bersaglio bombardato: Kiryat Semona
Numero
di salve: 17 colpi in due parti, ogni parte dal 120 mm.
Unita'
incaricata: L'Artiglieria delle Forze Unite del Sud.
Destinatario:
El-Haj Ismail.
Saluti
per la Rivoluzione!
Il
Consiglio Supremo Militare ha deciso di concentrarsi
sulla
distruzione
di Kiryat Shemona, Metullah, Dan, Shear Yashuv, e Nahariya
ed
il suo vicinato.
Kiryat
Shemona: verra' distribuita tra tutti i plotoni e bombardata
con
proiettili
"Grad" migliorati.
Metullah:
verra' bombardata con mortai da 160 mm (Fronte di Liberazione
della
Palestina - As-Saiqa)
Nahariya
ed il suo vicinato verranno bombardati con cannoni da 130 mm -
1mo
Battaglione d'Artiglieria
Dan
e Shear Yashuv: saranno responsabilita' del settore
orientale.
Rivoluzione
fino alla vittoria! [6]
03.
MITO
"L'OLP
trattava i Libanesi con dignita' e rispetto".
03.
FATTI
Per
i residenti arabi del Libano meridionale, il controllo dell'OLP fu
un
incubo. Dopo che l'OLP fu espulsa dalla Giordania da Re Hussein
nel
1970,
molti dei suoi quadri si recarono in Libano. L'OLP s'impossesso'
di
intere aree del paese, in cui brutalizzava la popolazione ed
usurpava
l'autorita'
del governo libanese.
Il
14 Ottobre 1976 l'Ambasciatore libanese Edward Ghorra
disse
all'Assemblea
generale dell'ONU che l'OLP stava portando il suo paese
alla
rovina: "Elementi palestinesi appartenenti a varie
(...)
organizzazioni
hanno fatto ricorso al rapimento di Libanesi (e talvolta
di
stranieri) facendoli prigionieri, interrogandoli, torturandoli
e
talvolta
uccidendoli" (New York Times, 15 Ottobre 1976).
I
giornalisti Rowland Evans e Robert Novak, che non si sono fatti
la
fama
di filoisraeliani, dichiararono dopo aver visitato il
Libano
meridionale
e Beirut che i fatti "sembrano sostenere
l'affermazione
israeliana
che l'OLP e' stata permeata di malfattori ed
avventurieri"
(Washington
Post, 25 Giugno 1982).
I
giornalisti parlarono ad un dottore la cui fattoria era
stata
espropriata
senza indennizzo dall'OLP, e trasformata in un deposito
militare.
"Ci chiedete ora che ne pensiamo degli Israeliani", disse,
"al
confronto
dell'inferno che abbiamo passato in Libano, gli Israeliani
sono
fratelli". Altri Libanesi - sia cristiani che mussulmani -
hanno
detto
le stesse cose.
Innumerevoli
Libanesi hanno riferito resoconti orripilanti di stupri,
mutilazioni
ed omicidi compiuti dalle forze dell'OLP. L'OLP "uccideva
la
gente
e gettava i loro cadaveri nei cortili. Alcuni di loro erano
mutilati
ed i loro arti amputati. Non uscivamo per paura di fare la
loro
fine",
dissero due donne arabe di Sidone. "Non osavamo andare
alla
spiaggia
perche' ci molestavano armi in pugno". Le donne parlarono di
un
incidente,
che avvenne poco prima dell'invasione israeliana, in cui
degli
uomini dell'OLP stuprarono ed uccisero una donna, gettandone il
corpo
vicino ad una famosa statua. In un giornale locale e'
stata
pubblicata
una foto del corpo mutilato della vittima [7].
Il
Dottor Khalil Torbey, un noto chirurgo libanese, disse ad
un
giornalista
americano che egli era "chiamato di frequente nel cuore
della
notte per curare vittime delle torture dell'OLP. Ho trattato
uomini
i cui testicoli erano stati amputati durante le torture. Le
vittime,
il piu' delle volte erano (...) Mussulmani. Io ho visto degli
uomini,
uomini vivi, trascinati per le strade da auto in corsa a cui
erano
legati per i piedi" [8].
Il
corrispondente del New York Times David Shipler visito' Damour,
un
villaggio
cristiano presso Beirut, che era stato occupato dall'OLP fin
dal
1976, quando Palestinesi e Libanesi di sinistra saccheggiarono
la
citta'
e massacrarono centinaia dei suoi abitanti. L'OLP, scrisse
Shipler,
aveva trasformato la citta' in una base militare, "usando le
sue
chiese come fortilizi ed arsenali". (New York Times, 21
Giugno
1982).
Quando
Tzaha"l scaccio' l'OLP da Damour nel Giugno 1982, il
Primo
Ministro
Menachem Begin annunzio' che i residenti cristiani della
citta'
potevano
tornare a casa e ricostruirla. Gli abitanti trovarono al loro
ritorno
le loro vecchie case insozzate da slogan nazionalisti
palestinesi
dipinti con la bomboletta spray, da materiale
propagandistico
di Al Fatah, e da poster di Yasir Arafat. Essi dissero a
Shipler
quanto felici erano che Israele li avesse liberati.
"Fuori
da Damour, mi sentivo un uomo morto. Ma tornando qui, sono
molto
felice",
disse Walid Azzi, anni 27, la cui casa era stata distrutta.
"Gli
Israeliani sono nostri amici, e spero che stiano con noi per un
po'"
[9].
04.
MITO
"L'invasione
israeliana del Libano ha provocato 10.000 morti e
600.000
senzatetto nel Libano meridionale".
04.
FATTI
"E'
chiaro a chiunque abbia viaggiato nel Libano meridionale, come
hanno
fatto
molti giornalisti e soccorritori, che le cifre originali di
10.000
morti
e 600.000 senza tetto (....) erano esagerazioni estreme",
scrisse
il
giornalista del New York Times David Shipler, un acuto critico
dello
sforzo
bellico israeliano [10].
La
cifra di 600.000 senzatetto nacque a meta' del Giugno
1982
all'interno
della Mezzaluna Rossa palestinese, comandata dal fratello di
Yasir
Arafat Fathi. Francesco Noseda del Comitato Internazionale
della
Croce
Rossa, che aveva in origine usato la cifra falsa, la disconobbe
in
futuro.
Il Washington Post riferi' poi che Noseda aveva portato la cifra
vera
dei senzatetto a circa 200.000. Ma Noseda aggiunse che il numero
era
assai diminuito dacche' i combattimenti in quella zona erano
cessati.
In un'intervista, Noseda nego' che il suo ufficio fosse
responsabile
per la cifra di 10.000 morti [11].
Certo,
ci sarebbero stati zero morti e nessun senzatetto se l'OLP non
avesse
usato il Libano meridionale come base da cui minacciare Israele.
05.
MITO
"L'OLP
era disposta a lasciare Beirut nell'estate del 1982 per
proteggere
la popolazione civile da ulteriori attacchi, ma Israele rese
questo
impossibile".
05.
FATTI
Per
oltre un mese l'OLP si e' dimostrata intransigente, nel tentativo
di
trarre
una vittoria politica dalla sua sconfitta militare. Arafat
si
dichiaro'
"in linea di principio" disponibile a lasciare Beirut, ma
poi
si
rifiuto' di recarsi in qualsiasi paese. Arafat tento' inoltre
di
spingere
gli Americani a riconoscere l'OLP. Per tutta la durata
dell'assedio,
l'OLP si nascondeva dietro civili innocenti, calcolando
che
se Israele avesse attaccato, sarebbe stata
condannata
internazionalmente.
Infatti ...
A
meta' Giugno, le truppe israeliane avevano circondato
6.000-9.000
terroristi
che si erano appostati in mezzo alla popolazione civile di
Beirut
Ovest. Per prevenire vittime civili, Israele acconsenti' ad
un
cessate
il fuoco che consentisse ad un diplomatico americano,
l'Ambasciatore
Philip Habib, di mediare un pacifico ritiro dell'OLP dal
Libano.
Come gesto di buona volonta', Israele acconsenti' a permettere
alle
forze dell'OLP di lasciare Beirut con le loro armi individuali
[12].
Ma l'OLP continuava a rilanciare.
Per
settimane l'OLP parlava di ritiro, ma a condizioni che lo
rendevano
impossibile.
L'OLP adotto' una strategia di violazioni controllate del
cessate
il fuoco, allo scopo di causare perdite ad Israele e di
provocare
ritorsioni israeliane sufficienti da far incolpare Tzaha"l
per
aver
turbato i negoziati ed aver nuociuto ai civili.
"Gli
Israeliani bombardavano degli edifici che da fuori
sembravano
innocui,
dove pero' il loro spionaggio diceva che erano nascosti gli
uffici
dell'OLP", scrisse l'analista del Medio Oriente Joshua
Muravchik.
"Il
loro spionaggio raccontava inoltre loro dell'enorme rete
di
santebarbare
sotterranee che sarebbe stata poi scoperta dall'Esercito
libanese.
Senza dubbio Israele getto' delle bombe nella speranza di
penetrare
in quelle santebarbare e far esplodere le munizioni. L'OLP
aveva
artiglieria campale ed antiaerea semovente, che sparava
agli
Israeliani
e poi fuggiva" [13]. Gli Israeliani reagivano e
talvolta
sbagliavano
mira, colpendo involontariamente bersagli civili.
Spesse
volte, i media hanno erroneamente riferito che Israele stava
colpendo
bersagli civili in aree dove non ce n'era di militari vicino.
Una
notte di Luglio, dei proiettili israeliani colpirono sette
ambasciate
a Beirut. L'NBC trasmise un dispaccio che sembrava dar
credito
alle affermazioni dell'OLP secondo cui essa non aveva
postazioni
militari
nella zona. Come osservo' Muravchik, Israele "presto
divulgo'
delle
foto aeree che mostravano che l'area delle ambasciate era un favo
di
carri armati, mortai, mitragliatrici pesanti e postazioni
antiaeree"
[14].
06.
MITO
"Israele
fu responsabile per il massacro di migliaia di profughi
palestinesi
innocenti a Sabra e Shatila".
06.
FATTI
Fu
la milizia libanese cristiana falangista la responsabile dei
massacri
che
avvennero nei due campi profughi il 16-17 Settembre 1982. Le
truppe
israeliane
consentirono ai Falangisti di entrare a Sabra e Shatila per
sradicare
le cellule terroristiche che si credeva che vi fossero. Si
era
stimato
che potessero esserci fino a 200 uomini armati nei campi,
che
facevano
uso degli innumerevoli bunker costruiti dall'OLP nel corso
degli
anni, bunker zeppi di munizioni [15].
Quando
i soldati israeliani ordinarono ai Falangisti di uscire,
essi
trovarono
centinaia di morti (le stime variano dai 460 secondo la
Polizia
libanese ai 700-800 calcolati dallo spionaggio Israeliano).
Secondo
i Libanesi, i morti comprendevano 35 donne e bambini. Il resto
erano
uomini: Palestinesi, Libanesi, Pakistani, Iraniani, Siriani
ed
Algerini.
Le uccisioni coronarono i 95.000 morti stimati della guerra
civile
libanese 1975-1982 [16].
Gli
assassinii furono perpetrati per vendicare gli assassinii
del
Presidente
libanese Bashir Gemayel e di 25 dei suoi seguaci, uccisi
qualche
giorno prima da una bomba [17].
Israele
aveva consentito ai Falangisti di entrare nei campi come parte
di
un piano per trasferire l'autorita' ai Libanesi, ed accettò
la
responsabilita'
di quella decisione. La Commissione d'Inchiesta Kahan
formata
dal governo israeliano in risposta all'indignazione ed al dolore
del
pubblico, riscontro' che Israele era indirettamente responsabile
per
non
aver previsto la possibilita' che i Falangisti ricorressero
alla
violenza.
Israele segui' le raccomandazioni della commissione, tra cui
la
destituzione del Ministro della Difesa Ariel Sharon e del
Generale
Raful
Eitan, Capo di Stato Maggiore dell'Esercito.
La
Commissione Kahan, dichiaro' l'ex-Segretario di Stato
Henry
Kissinger,
fu "un gran tributo alla democrazia israeliana (...) ci
sono
pochissimi
governi nel mondo di cui si possa immaginare che facciano una
simile
indagine pubblica su un episodio tanto difficile e
vergognoso"
[18].
Ironicamente,
mentre 300.000 Israeliani manifestavano in Israele per
protestare
contro gli omicidi, nel mondo arabo di reazioni ce ne furono
poche
o nulle. Al di fuori del Medio Oriente, proruppe una
fortissima
protesta
internazionale contro Israele. I Falangisti invece, che
avevano
perpetrato
il crimine, furono risparmiati dalla condanna.
Di
contro, poche voci si levarono nel Maggio 1985, quando dei
miliziani
mussulmani
attaccarono i campi profughi palestinesi di Shatila e
Burj-el
Barajneh.
Secondo i funzionari ONU, 635 furono i morti e 2.500 i feriti.
In
un conflitto durato due anni tra la milizia sciita di
Amal,
appoggiata
dai Siriani, e l'OLP, piu' di 2.000 persone, tra cui molti
civili,
si dice siano stati uccisi. Nessuno ha protestato contro l'OLP
od
i Siriani ed i loro alleati per il massacro. Le
reazioni
internazionali
sono state inoltre mute nell'Ottobre 1990, quando le
forze
siriane travolsero le aree controllate dai Cristiani in Libano.
Nella
battaglia di otto ore, 700 Cristiani persero la vita - la
peggiore
battaglia
della Guerra Civile libanese [19].
07.
MITO
"Le
invasioni del Libano del 1978 e del 1982 e la
prosecuzione
dell'occupazione
del territorio libanese sono la prova delle intenzioni
aggressive
d'Israele".
07.
FATTI
Israele
ha da molto tempo cercato un confine settentrionale pacifico.
Ma
l'essere
il Libano un rifugio per i gruppi terroristici lo ha
reso
impossibile.
Nel Marzo 1978, dei terroristi dell'OLP s'infiltrarono in
Israele.
Dopo aver assassinato un turista americano che passeggiava
vicino
alla
spiaggia, dirottarono un autobus civile. Quando i soldati
israeliani
intercettarono
l'autobus, i terroristi aprirono il fuoco. In totale, 34
ostaggi
morirono nell'attacco. Come ritorsione, le forze
israeliane
attraversarono
il Libano e travolsero le basi terroristiche della parte
meridionale
del paese, allontanando i terroristi dal confine. Tzaha"l
si
ritiro'
dopo due mesi, consentendo alle forze ONU di entrare. Ma le
truppe
dell'ONU
non riuscirono ad impedire ai terroristi di infiltrarsi nuovamente
e
di introdurre nuove armi piu' pericolose. Fu quest'escalation che
condusse
all'invasione
israeliana del 1982.
Gerusalemme
ha ripetutamente sottolineato che Israele non desiderava un
solo
pollice
del territorio libanese. Il ritiro israeliano del 1985 lo
ha
confermato.
La piccola forza israeliana di soli mille effettivi, disposta su
una
striscia di territorio che si estendeva per otto miglia (11
chilometri),
proteggeva
le citta' ed i villaggi dell'Israele del Nord dagli attacchi.
Inoltre
Israele ripete' piu' volte che si sarebbe completamente ritirato
dal
Libano
in cambio di una situazione di stabile sicurezza sul suo
confine
settentrionale.
Israele
ha ritirato tutte le sue truppe dal Libano meridionale il 24
Maggio
2000,
terminando cosi' una presenza militare di 22 anni. Tutti gli
avamposti
di
Tzaha"l e dell'Esercito del Libano del Sud furono evacuati. Il
ritiro
israeliano
fu concluso in coordinamento con lo'ONU, e fu l'adempimento
delle
obbligazioni
israeliane secondo la Risoluzione 425/1978 del Consiglio
di
Sicurezza.
Israele
spero' che il governo libanese disponesse poi il suo esercito
lungo
il
confine meridionale per disarmare i terroristi e mantenere l'ordine,
ma
questo
non e' accaduto, ad onta delle critiche dagli USA, dall'ONU e
da
Israele
[20]. Percio' gli Hezbollah continuano ad essere a briglia sciolta
ed
a minacciare il confine settentrionale d'Israele.
08.
MITO
"Israele
non ha ancora soddisfatto la richiesta dell'ONU di
ritirarsi
completamente
dal Libano a causa dell'occupazione illegale delle fattorie
di
Shebaa".
08.
FATTI
Ad
onta del verdetto dell'ONU secondo cui Israele ha completato il suo
ritiro
dal
Libano meridionale [21], Hizballah ed il Governo libanese insistono
che
Israele
possiede tuttora un territorio sul versante orientale del Monte
Dov,
un
appezzamento di cento miglia quadrate [259 chilometri quadri -
Liang]
chiamato
"fattorie di Shebaa". Questa rivendicazione da' il pretesto
ad
Hizballah
di continuare le sue attivita' antiisraeliane. Percio' dopo
aver
catturato
tre soldati israeliani in quel luogo, esso annunzio' di
averli
catturati
sul suolo libanese.
"Loro
non ce lo dicono e noi non lo sappiamo" - cosi' disse il
Ministro della
Difesa
libanese Khalil Hrawi degli sforzi di Hizbollah di liberare le
Fattorie
di
Shebaa da Israele. "La resistenza puo' compiere azioni che un
governo non
puo'
compiere. Il nostro governo non vuole apparire come se facesse
qualcosa
di
illecito ... da un punto verso nord siamo noi ad imporre le regole,
ma da
un
punto verso sud, non c'e' presenza alcuna delle forze armate, ed
Hizballah
coordina
le sue azioni con se stesso" [22].
Israele,
che ha costruito una serie di posti d'osservazione su delle
alture
strategiche
sul luogo, sostiene che la terra fu presa dalla Siria. I
Siriani
hanno
sostenuto la rivendicazione di Hizballah. Secondo il Washington Post,
la
controversia
giova ad ognuna delle parti arabe. "Per la Siria,
questo
significa
che Hizballah puo' essere ancora usato per sbilanciare Israele;
per
il
Libano, questo da' modo di premere su questioni come il ritorno
dei
prigionieri
libanesi ancora nelle carceri israeliane. Per Hezbollah, e'
una
ragione
per tenere la sua milizia armata ed attiva, fornendo un
nuovo
obbiettivo
bell'e pronto ad un movimento di resistenza che altrimenti
non
avrebbe
piu' nulla a cui resistere" [23].
09.
MITO
"Israele
ha lanciato un attacco non provocato alle forze di pace ONU
in
Libano".
09.
FATTI
Nell'Aprile
1995 Tzaha"l inizio l'"Operazione Furore" per bloccare
i
bombardamenti
di Hizballah contro la frontiera settentrionale israeliana.
Durante
l'operazione, l'artiglieria israeliana colpi' per errore una base
ONU
a
Kafr Kana, uccidendo quasi cento civili. Dopodiche' fu creata
una
"Macchinazione
Congiunta di Controllo", comprendente rappresentanti
americani,
francesi,
siriani e libanesi, per prevenire attacchi non provocati contro
la
popolazione
civile e l'uso di civili come scudi per attivita' terroristiche.
10.
MITO
"La
Siria e' stata una forza di stabilita' e bonta' nel Libano. Ne ha
sempre
rispettato
sovranita' ed indipendenza".
10.
FATTI
Damasco
ha una storia lunga e sanguinosa di interventi in Libano, e non ha
mai
nascosto
la sua speranza di fare del suo piu' debole vicino una parte
della
Siria.
Dalla creazione del Libano contemporaneo nel 1920, "la maggior
parte
dei
Siriani non ha mai accettato il Libano moderno come uno stato sovrano
ed
indipendente"
[24]. Lo scoppio della guerra civile libanese nel 1975 diede
a
Damasco
l'opportunita' di realizzare il suo credo che il Libano e la
Siria
sono
una cosa sola.
Nel
1976, la Siria intervenne nella guerra civile libanese in pro
dei
Cristiani
libanesi. Nel 1978, Damasco volto' gabbana, e sosteneva
una
coalizione
di sinistra ed anticristiana di Palestinesi, Drusi e Mussulmani.
Alla
fine, le truppe siriane occuparono due terzi del Libano.
Il
posizionamento
di batterie di missili terra-aria in Libano, e la sua politica
di
consentire all'OLP ed ad altri gruppi terroristici di attaccare da
li'
Israele,
contribui' ad innescare la guerra del Libano del 1982 [25].
Nella
prima settimana dell'"Operazione Pace in Galilea", nel
Giugno 1982, le
truppe
siriane si scontrarono con le forze israeliane. Gli
Israeliani
distrussero
o danneggiarono 18 delle 19 batterie di missili, ed in un giorno
solo
abbatterono 29 caccia MIG siriani senza perdere un solo aereo. Siria
ed
Israele
evitarono attentamente gli scontri per il resto della
guerra.
Cionondimeno,
la Siria trovo' altri modi di nuocere ad Israele. Nel 1982,
degli
agenti siriani uccisero il presidente eletto Bashir Gemayel, che
voleva
la
pace con Israele. Due anni dopo, la Siria obbligo' il Presidente
Amin
Gemayel,
fratello di Bashir, a denunciare un trattato di pace che
aveva
firmato
l'anno prima con Israele [26].
Le
attivita' siriane non erano dirette solo contro Israele, ma anche
contro
l'Occidente.
Nell'Aprile del 1983, i terroristi degli Hizballah, che agivano
da
territorio controllato dalla Siria, bombardarono l'ambasciata
americana a
Beirut,
uccidendo 49 persone e ferendone 120. Sei mesi dopo, dei
terroristi
Hizballah
guidarono due camion carichi di esplosivi dentro le caserme
dei
Marines
e dei Francesi a Beirut, uccidendo 241 Americani e 56 Francesi.
Nel
1985 gli agenti di Hizballah cominciarono a rapire degli Occidentali
dalle
strade
di Beirut e di altre citta' libanesi. Fin dall'inizio fu chiaro che
i
Siriani
ed i loro complici iraniani potevano ordinare in ogni momento
il
rilascio
degli ostaggi occidentali. Per esempio, quando un Francese fu
rapito
nell'Agosto
1991, i Siriani chiesero che egli fosse liberato. Ed in pochi
giorni
lo fu. Gran parte degli ostaggi erano tenuti nella Valle della Bekaa
o
nei
sobborghi di Beirut. Ambo le aree sono controllate dalla Siria.
Dal
1985 al 1988, i miliziani sciiti di Amal, strettamente allineati
alla
Siria,
uccisero centinaia di civili palestinesi in attacchi ai campi
profughi.
Nell'Ottobre
1990, mentre l'attenzione dell'Occidente era concentrata sul
Kuwait,
le truppe siriane fecero un'incursione nella roccaforte di
Beirut
dell'insorto
cristiano Generale Michel Aoun. A parte le morti in battaglia,
furono
massacrate circa 700 persone [27]. Con questa guerra lampo
Damasco
spazzo'
via l'ultima minaccia alla sua egemonia in Libano.
Il
22 Maggio 1991, il Presidente libanese Elias Hrawi viaggio' a Damasco
per
firmare
un "Trattato di fratellanza, cooperazione e coordinamento"
col
Presidente
siriano Hafez Assad. L'accordo afferma che la Siria assicurera'
la
"sovranita'
ed indipendenza" del Libano, anche se Damasco ha il permesso
di
tenere
il suo esercito d'occupazione in quel paese.
Un
accenno alle vere intenzioni della Siria e' venuto dal Ministro
della
Difesa
Mustafa Tlas diverse settimane prima della firma del trattato.
Tlas
previde
che l'unita' tra i due paesi si sarebbe ottenuta "presto, od
almeno
nella
nostra generazione" (al-Hayat, 9 Maggio 1991).
Oltre
ad approvare attivita' terroristiche in Libano, la Siria e'
pesantemente
coinvolta
nel traffico di stupefacenti nella Valle della Bekaa. Il
Dipartimento
di Stato USA ha ripetutamente criticato la Siria per non
aver
adottato
dei controlli contro gli stupefacenti e per non aver cooperato
con
gli
sforzi americani di bloccare i flussi di droga [28].
11.
MITO
"La
Siria ha fatto tutto quel che poteva per impedire ai terroristi
libanesi
di
mettere a repentaglio la pace nella regione".
11.
FATTI
Hizballah
riceve finanziamenti ed armi dall'Iran, normalmente
attraverso
Damasco.
Hizballah - che all'inizio si era limitato a lanciare attacchi
verso
l'Israele
settentrionale con razzi Katyusha ed a tendere imboscate ai
soldati
israeliani
nella zona di sicurezza - ha negli ultimi anni elevato il
livello
degli
attacchi contro i civili israeliani.
L'esercito
libanese, sostenuto dai Siriani, deve ancora agire contro
Hizballah
od
altre organizzazioni terroristiche, come il Fronte Popolare per
la
Liberazione
della Palestina (FPLP), il Comando Generale del Fronte Popolare
per
la Liberazione della Palestina (CG-FPLP), che hanno delle basi
nell'area
controllata
dalla Siria della Valle della Bekaa, nel Libano orientale.
Infatti,
la Siria ha dato a queste organizzazioni sostegno illimitato. Ad
una
domanda
sul suo sostegno ad organizzazioni terroristiche come Hizballah,
Assad
rispondeva
che essi erano a dire il vero "patrioti e militanti che
combattono
per
la liberta' e l'indipendenza del loro paese (...) non si puo' dare
del
terrorista
a queste persone" [29].
Gli
analisti credono che la Siria usi questi terroristi come surrogati
per
mantenere
un certo livello di violenza contro Israele e premere
sugli
Israeliani
per negoziare sulle Alture del Golan.
12.
MITO
"La
Siria e' intervenuta in Libano solo perche' le era stato chiesto
dalla
Lega
Araba".
12.
FATTI
La
Siria porto' il suo esercito in Libano prima di ricevere
l'approvazione
della
Lega Araba. Damasco intervenne nell'Aprile 1976 dopo che il
Signore
della
Guerra Druso Libanese Kemal Jumblatt respinse la richiesta
del
Presidente
siriano Hafez Assad di un cessate il fuoco nella guerra. Il
rifiuto
di
Jumblatt di frenare gli attacchi delle sue forze contro i
Cristiani
libanesi
diede ad Assad il pretesto che gli serviva per intervenire.
Nel
Giugno 1976, il Segretariato della Lega Araba convoco' un incontro a
cui
la
Siria, la Libia, l'Arabia Saudita ed il Sudan acconsentirono ad
inviare
delle
truppe per "far rispettare la pace". Assad invio' ulteriori
truppe nel
paese,
mentre gli altri inviarono solo contingenti simbolici [30]. In
breve,
l'"avallo"
della Lega Araba non era altro che la presa datto del
fatto
compiuto.
13.
MITO
"Israele
rifiuta di rilasciare i prigionieri che cattura, mentre i Siriani
ed
i
Libanesi rilasciano immediatamente i soldati che catturano".
13.
FATTI
Il
Libano e la Siria maltrattano abitualmente i soldati israeliani
che
catturano.
E' difficile per Israele ottenere una qualsivoglia informazione
sui
suoi
soldati, ed i Libanesi ed i Siriani hanno abitualmente negato alla
Croce
Rossa
il permesso di visitare i prigionieri di guerra. Inoltre, anche i
corpi
degli
Israeliani che sono stati uccisi sono tenuti in ostaggio nel
tentativo
di
usarli come merce di scambio. Per esempio, nel Settembre 1991
Israele
rilascio'
quasi cento prigionieri libanesi sciiti, in cambio dei resti
di
quattro
soldati israeliani uccisi in Libano.
Il
pilota Ron Arad si e' schiantato nel 1986 e fu catturato da
terroristi
sciiti.
Israele si e' offerto di rilasciare centinaia di prigionieri
libanesi
in
cambio di informazioni su Arad, ma Hizballah si e' rifiutata di
collaborare
ed
Arad e' stato considerato fin da allora "disperso in
missione".
Il
7 Ottobre 2000 tre soldati israeliani - il sergente Adi Avitan, il
Sergente
maggiore
Benyamin Avraham ed il Sergente Maggiore Omar Sawaid furono rapiti
da
Hizballah.
Essi furono catturati mentre pattugliavano la parte
meridionale
(quella
israeliana) del confine israelo-libanese. Il 16 Ottobre il
Segretario
Generale
di Hizballah annuncio' che la sua organizzazione stava trattenendo
un
cittadino
israeliano, Elhanan Tenenboim, che lo si e' ritenuto
catturato
durante
un viaggio d'affari in Europa.
Dal
momento del loro rapimento, i quattro Israeliani sono stati tenuti
in
isolamento
da Hizballah in un luogo ignoto. I sequestratori hanno negato
al
Comitato
Internazionale della Croce Rosse e ad altri il permesso di
visitarli
per
informarsi del loro stato di salute e delle condizioni della
loro
detenzione.
14.
MITO
"Il
rapimento da parte d'Israele dello Sceicco Abdul Karim Obeid nel 1989
ha
prolungato
la crisi degli ostaggi. Ed ha pure provocato la morte del
Tenente
Colonnello
William Higgins, un ostaggio che sarebbe stato poi ucciso dai
suoi
carcerieri
per rappresaglia".
14.
FATTI
Il
Tenente Colonnello William Higgins, un Marine che faceva parte della
Forza
di
Pace ONU in Libano, fu catturato ed ucciso dal gruppo terrorista
sciita
libanese
Hizballah. Colpevoli erano anche l'Iran e la Siria, dei paesi
che
danno
ricetto ai terroristi.
"Dobbiamo
stare attenti a ricordare che non sono stati gli USA a
causare
l'omicidio.
Non e' stato Israele", disse l'Ambasciatore Paul Bremer, gia'
capo
dell'Ufficio
Antiterrorismo del Dipartimento di Stato. "E' stato un gruppo
di
assassini
nel Libano meridionale" [31].
La
cattura dello Sceicco Obeid, che e' ritenuto responsabile del
rapimento di
diversi
soldati israeliani, non dev'essere messa a confronto con il
rapimento
di
civili innocenti da parte di terroristi, nonche' di un membro delle
Forze
di
Pace ONU. Visto che l'Occidente non mostra di preoccuparsi granche'
degli
ostaggi
israeliani, trattenere Obeid puo' essere l'unico modo per Israele
per
riavere
i suoi prigionieri di guerra.
15.
MITO
"Gli
attacchi israeliani contro il Libano dimostrano
l'aggressivita'
israeliana
e la sua determinazione ad occupare il territorio libanese".
15.
FATTI
Le
Nazioni Unite hanno verificato che Israele ha adempiuto alla
sua
obbligazione
di ritirarsi dal Libano; pero' Hizballah, armato di una vasta
gamma
di armi, e piazzatosi lungo il confine internazionale, ha
ripetutamente
attaccato
dei bersagli israeliani, teso imboscate e rapito dei soldati,
e
molestato
gli abitanti ebraici dei villaggi nell'Israele settentrionale con
lo
scopo
di provocare un'escalation nelle ostilita'.
Israele
ha ripetutamente richiesto, col sostegno dell'ONU e delle
Nazioni
Unite,
che il Libano disponesse il suo esercito nel Sud e disarmasse
i
guerriglieri.
Dacche' la Siria davvero controlla il Libano, Israele ritiene
ambo
i governi responsabili del non aver impedito le provocazioni
di
Hizballah.
La loro mancanza ha obbligato Israele a ricorrere a misure
preventive
e di rappresaglia per proteggere i suoi cittadini ed i
suoi
soldati.
Note:
[1]
Jillian Becker, The PLO, (London: Weidenfeld and Nicolson, 1984),pp.
202, 279.[2] Jerusalem Post, (28 Giugno 1982).
[3] Raphael
Israeli. Ed., PLO in Lebanon, (London: Weidenfeld andNicolson, 1983),
p. 7.[4] Becker, p. 205.[5] Washington Post, (16 Giugno 1982).[6]
Israeli, pp. 26-28.[7] Intervista alla TV israeliana, (23 Luglio
1982).[8] Los Angeles Herald-Examiner, (13 Luglio 1982), citato in
Becker, p.153.[9] New York Times, (21 Giugno 1982).[10] New York
Times, (14 Luglio 1982).[11] Washington Post, (25 Giugno 1982).[12]
New York Times, (3 Luglio 1982).[13] Joshua Muravchik, "Misreporting
Lebanon," Policy Review, (Winter1983), p. 60.[14] Muravchik, p.
60.[15] Zeev Schiff and Ehud Yaari, Israel's Lebanon War, (NY: Simon
andSchuster, 1984), p. 70.[16 Becker, p. 212.[17] Schiff and Yaari,
p. 257.[18] Washington Post, (8 Febbraio 1983).
[19]
New York Times, (19 Ottobre 1990).[20] Washington Post, (30 Gennaio
2001).[21] Il Consiglio di Sicurezza approva la Conclusione del
SegretarioGenerale sul Ritiro Israeliano dal Libano alla data del 16
Giugno,Comunicato Stampa ONU, (18 Giugno 2000).[22] Washington Post,
(30 Gennaio 2001).[23] Washington Post, (30 Gennaio 2001).[24] Daniel
Pipes, Damascus Courts The West, (DC: The WashingtonInstitute for
Near East Policy, 1991), p. 26.[25] Becker, pp. 204-205.[26] Patrick
Seale, Asad, (Berkeley: University of California Press,1988), p.
417.[27] Pipes, p. 27.[28] Rapporto del Dipartimento di Stato USA
sulle pratiche dei DirittiUmani per il 1999; Rapporto sulle Strategie
Internazionali di Controllodegli Stupefacenti, 1999.[29] Al-Baath,
(18 Febbraio 1992); Washington Post, (31 Luglio 1991).[30] Becker, p.
131.[31] Near East Report, (7 Agosto 1989).
Le verità sul medio oriente
oltre la propaganda antisemita
http://veromedioriente.altervista.org